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Crisalide

2017

Questo viaggio comincia con un’assenza.
L’assenza del corpo. Che è poi assenza di sé.
La tua casa è silenzio.
Il tuo cuore si è arrestato.
La pelle ha lasciato spazio solo alle ossa
che si spezzano ad ogni passo.
E allora stai. Immobile.
Senza suono. Senza movimento. Senza vita.
Ti fai bozzolo. Di seta.
Non c’è alcuna ninna nanna a cullare le tue pene.
Sei come una bambola di porcellana messa in un angolo.
Senza arti. Senza occhi. Senza capelli.
Sei scomparsa. Sottile. Invisibile.
Non si sente il respiro sotto le bende.
Coperte di garza che soffocano.
Se solo si potesse cantare per non tremare.
Se si potessero recitare preghiere o bestemmiare un qualche dio.
Eppure lo sai.
Sotto il mantello dell’invisibilità
è nascosto un nuovo inizio.
La schiena incurvata un po’ alla volta torna dritta.
Come richiudersi nel ventre materno per poi rinascere.
Quello che chiamiamo morte a volte è solo una dolorosa
seppur necessaria
metamorfosi.
Allora si rompe l’involucro.
E sei di nuovo libera.