mIrrOr
2017
“Quando lo specchio si ruppe in 22 scintille, ognuna di esse conteneva il tutto“
(G. Athias)
22 frammenti. Come gli Arcani Maggiori dei Tarocchi.
Un numero che contiene in sè il segreto della creazione dell’universo, che contiene in sè tutto ciò che esiste.
L’unità nell’insieme delle parti.
Ed è in ognuno dei nostri frammenti, così come in ognuna delle carte che compongono la strada del nostro destino, che noi esistiamo.
Siamo la risultante di più forze contrapposte, tutte necessarie al nostro processo di crescita e consapevolezza.
Continuamente crollano le nostre strutture portanti, le basi, i sostegni, le ossature
e il bisogno di farsi a pezzi contrasta con il richiamo all’unione.
Esploriamo visivamente ogni frammento.
Trasparenza della pelle. Opacità dei sensi.
A volte uno sforzo disumano per immergersi nelle memorie epiteliali. Una geografia di corpi, in un viaggio per il ritorno.
Osservarsi per svelarsi.
Perchè c’è una voce remota che ci riporta all’unione di noi stessi.
Una voce remota che riassembla le nostre membra.
Perchè abbiamo occhi capaci di vedere in infiniti specchi e comporre l’intero.
L’IO sono. In ognuna delle 22 scintille.
Somma di ogni più piccolo e detestato frammento, somma di ogni più piccola e amata forma di me.
E l’armatura, da impenetrabile, diviene trasparente. E vedo.
Attraverso lo specchio, oltre lo specchio.
Attraverso il corpo, oltre il corpo.
Oltre le infinite parti dell’essere. Le tesso assieme e ne faccio un ricamo prezioso. E unico.
Accetto i miei frammenti. Li riconosco. E vado verso Me.